Il delegato di Pubblica Sicurezza Giovanni Rizzo e la “spia 120”

Il nemico interno (sobillatore, disfattista, sabotatore, edito a tramare alle spalle dei compatrioti e dell’esercito) assume le forme di un’odiosa serpe catturata dall’intelligence
La spia più famosa della Grande guerra è Margaretha Geertruida Zelle (Mata Hari), affascinante danzatrice assoldata dallo spionaggio tedesco come agente segreto H21, giustiziata dai francesi il 15 ottobre 1917
Nel 2022 Desideriamo ricordare i 170 anni della Polizia di Stato con un’anteprima di un breve racconto – ne seguiranno altri – che sarà pubblicato integralmente sul periodico Fiamme d’Oro. Questo, e i successivi racconti che inseriremo periodicamente, intende accendere i riflettori su aspetti poco noti (ma non meno significativi) della Storia della nostra Istituzione. Una storia di uomini e donne, di spirito di servizio, di affiatamento per il bene della comunità. «Due grandi occhi a mandorla che parevano di puro cristallo» Il giovane delegato di P.S. Giovanni Rizzo durante la Grande guerra viene assegnato all’Ufficio Informazioni del Comando Supremo, Sezione U - Polizia militare e Controspionaggio. E’ un ottimo investigatore della Questura di Milano dove ha conosciuto e combattuto quel mondo di malaffare e criminalità che popola le città. Il nuovo incarico è generoso di soddisfazioni professionali: il Delegato si dimostra un vero acchiappa-spie che deve affrontare l’arma spionistica con «una potenza mirabile». L’arma possiede un viso dolce «rischiarato da due grandi occhi a mandorla che parevano di puro cristallo e ricordavano l'acqua marina, [con i] capelli castani [che] incorniciavano il volto dai lineamenti perfetti. Di media statura, aveva un portamento distinto e rivelava una fine educazione; la sua voce (parlava francese), suonava come una musica». Musica che gli ufficiali dell’Esercito ascoltano tra le lenzuola e a cui confidano importanti informazioni militari, che l’arma inoltra allo spionaggio tedesco. Riuscirà Rizzo a serrarle i polsi? Con quale strategia? Che ne sarà di lei…La risposta è tra le righe di I segreti della polizia, pubblicato negli Anni cinquanta, dove Rizzo tratteggia la propria esperienza in oltre trenta anni di servizio.
Per approfondimenti:
Fiamme d’Oro, gennaio  2022, Il delegato di Pubblica Sicurezza GiovanniRizzo e la “spia 120”
Fiamme d’Oro, gennaio 2018, La grande guerra e il fronte segreto dell’informazione;
Tullio MARCHETTI, Ventotto anni nel Servizio Informazioni Militari, Museo delRisorgimento, Trento, 1960;
Giulio QUINTAVALLI,Da sbirro a investigatore. Poliziae investigazione dall’Italia Liberale alla Grande guerra, Aviani Editori,Udine, 2017;
Giovanni RIZZO, Isegreti della polizia, RizzoliEditore, Milano, 1953;