Una lunga storia dalle radici torinesiSenza fare la storia dai Sumeri in poi, parliamo delle nascita della odierna Polizia di Stato. Studi di eminenti storici ne fanno risalire le origini al Regno di Sardegna. Questo Regno è stato creato in seguito al trattato dell’Aia, nel 1720, come una federazione tra il Ducato di Savoia, il Principato di Piemonte, la Contea di Nizza e il Regno di Sardegna vero e proprio, ma solo in seguito queste entità si fusero definitivamente in un unico Regno sotto Vittorio Amedeo di Savoia. Molto dopo, il Sovrano, Carlo Alberto di Savoia proseguendo l’opera di ammodernamento dello Stato, iniziata nel 1831, emanò alcune riforme sostanziali che riguardavano l’organizzazione statale, economica e sociale. Intanto, siamo nei primi mesi del 1848, l’Europa è sconvolta da una nuova ondata di moti rivoluzionari in opposizione ai regimi ripristinati dopo la caduta di Napoleone Bonaparte. In conseguenza di ciò vari Sovrani, per scongiurare cruente sollevazioni popolari, concedono la costituzione ai loro sudditi; così fanno Ferdinando di Borbone, Leopoldo di Toscana e anche Carlo Alberto di Savoia firmando lo Statuto che in suo onore si chiamerà Albertino. Tale Costituzione, ad ispirazione di quella francese, imprimerà nello Stato una chiara svolta democratica e rimarrà in vigore cento anni, seppure con opportune modificazioni, venendo sostituita, dopo la vittoria nel referendum Monarchia-Repubblica, da quella attuale. Ma torniamo al 1848. L’opera di trasformazione del Regno in senso liberale del Sovrano di casa Savoia prosegue, egli quindi con il Regio decreto n.798 del 30 settembre 1848 crea l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Questa rimpiazza la Direzione di Polizia che non aveva lasciato un buon ricordo nell’opinione pubblica del giovane Regno. E’ significativo descrivere gli avvenimenti, avvenuti l’anno prima, che portarono a questo necessario riordino di uno degli apparati statali più importanti; era successo che Papa Pio IX, massima espressione della religione Cattolica e Sovrano dello Stato Pontificio, avesse concesso importanti riforme in favore del suo popolo. Si ingenerò quindi tra i liberali piemontesi un tale entusiasmo che vollero scendere in piazza e inscenare manifestazioni di plauso per l’opera del Papa Re e, nel contempo, esortare il Sovrano sabaudo a fare lo stesso. Ma il primo ottobre, dopo numerosi giorni di dimostrazioni il conte Fabrizio Lazari (Ispettore Generale di Polizia) diede ordine alla forza pubblica di reprimere con durezza tali manifestazioni, ponendo in atto maltrattamenti e arresti seguiti dal grandissimo sdegno della cittadinanza. Le proteste conseguenti si susseguirono per tutto il mese di ottobre fino a che Carlo Alberto, annunciò nuove riforme tra le quali la riorganizzazione della pubblica sicurezza.